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Il sistema procede spedito verso il “grande reset”, poche probabilità di fermarlo

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di Luciano Lago

I vari personaggi della Elite ci avevano avvertito: le crisi sono benvenute in quanto costituiscono l’occasione utile per prendere quelle misure che in situazioni normali sarebbero difficili da adottare.
Ecco quindi che la pandemia Covid è l’ ‘”opportunità perfetta” per far avanzare i piani globalisti per una riformattazione totale del sistema economico e sociale che presentava molte incongruenze.
In particolare le prime misure che i governi stanno adottando sono quelle per realizzare un sistema di controllo sociale di massa che consenta di tenere soggiogate e ricattate le popolazioni.
Le misure di prevenzione sanitaria hanno una doppia funzione: da un lato servono per istituire il controllo delle persone e mantenere la psicosi e la paura che spinge i cittadini a confidare nelle autorità. Dall’altro lato queste consentono i giganteschi profitti che le grandi industrie multinazionali dei farmaci e della telematica potranno realizzare, considerando che le quote di maggioranza di queste multinazionali sono in mano dei soliti volti noti della elite finanziaria.
In un secondo momento si affronterà il problema dell’enorme debito che assilla tutti i paesi industrializzati e non: troveranno una soluzione brillante per far pagare i debiti al ceto medio, ai rispamiatori ed alle masse dei lavoratori e pensionati. Tempo al tempo.
Per i globalisti, la crisi sanitaria è una panacea, una possibilità per attuare il loro piano di controllo e di riforma del sistema a loro vantaggio, coloro che si opporranno saranno considerati contrari al progresso, retrogradi e pericolosi. Da lì il passo sarà breve per considerarli cospirazionisti e sottoporli ad un TSO obbligatorio e internarli in centri di rieducazione.
Non è un caso che la simulazione della pandemia, quella che definirono “Evento 201”era stata organizzata già due mesi prima da parte del “World Economic Forum” e dalla Bill and Melinda Gates Foundation e se ne parlava anche negli anni precedenti.

Simulazione anticipata della pandemia


Quando questa pandemia si è manifestata, tutti hanno pensato che sia stato un evento spontaneo o fortuito ed è stato facile accusare la Cina, trascurando che il virus già era presente nell’anno precedente negli USA e in vari paesi. Un capro espiatorio in questi casi è sempre utile trovarlo.
Un ruolo determinante è quello che svolgono i media, i megamedia del sistema che obbediscono tutti alle direttive della narrazione che presenta sempre e comunque, in modo ossessivo, il bollettino dei contagi, dei decessi e dei contagiati, sottolineando l’attesa salvifica dei vaccini che sono in arrivo, che devono essere fatti da tutti e che saranno la soluzione all’emergenza.
Scomparse tutte le altre malattie, patologie e cause di decesso che vengono relegate in notizie secondarie, quando non associate anche quelle al Covid. Tutto serve a diffondere la psicosi di massa ed a persuadere la popolazione nell’ adottare le misure previste.
Il sistema vede come fatto della massima Importanza l’attuare la soppressione dei media alternativi e la censura nei social media, provvedimenti che consentono di mantenere sotto controllo la diffusione delle notizie, relegando i dissidenti in una nicchia di fanatici e cospirazionisti non attendibili, presenti solo su internet.

qualcuno ha capito…


Il grande riassetto (great reset) è come un treno ad alta velocità che ormai è partito e non si può più fermare, chi cerca di ostacolarlo verrà travolto. Se dovessero fermarlo adesso, l’elite si giocherebbe questa occasione e non avrebbe più una simile opportunità.
In sostanza si tratta di procedere spediti verso quella che si può definire la “centralizzazione globale”, un sistema di potere centralizzato ed esercitato da organismi sovranazionali che di fatto renderà superflue le istituzioni statali e i vecchi ordinamenti giuridici. Una forma totalitaria nuova, attuata in nome della scienza e della tecnologia avanzata, con il supporto della finanza che richiede la tirannia medica per prevenire la ribellione.
Tuttavia esiste un problema di rigetto di parte della popolazione, in Europa come negli USA, che, secondo i sondaggi, non accetta le misure e rifiuta di conformarsi all’istituzione di vaccini o passaporti medici. D’altra parte non è chiaro perché sia necessario vaccinarsi contro un virus che comunque non colpisce tutti ma soltanto alcune categorie esposte o per fasce d’età. Esistono molti alti virus con cui si convive senza lo stato di emergenza continua che stanno programmando da oltre un anno. Domande senza risposta.
Questo fattore convince i globalisti che non è stato fatto abbastanza e avranno bisogno di un’altra crisi, in particolare se sperano di imporre ulteriori blocchi nei vari paesi, insieme a passaporti medici e confinamento alternato nella “forma stop and go”.

Predisporre tutto per la vaccinazione di massa


Si scopriranno nuove varianti, brasiliane, sudafricane, indonesiane e giapponesi, e si sosterrà che queste varianti saranno sicuramente più contagiose e mortali del virus originale. Questo farà entrare nella testa delle persone il convincimento a mantenere isolamento sociale e richiami perenni alle vaccinazioni, con l’effetto di maggiori profitti del Big Pharma e dipendenza totale del pubblico.
Se lo stato di emergenza non sarà sufficiente, i globalisti della Elite hanno una carta di riserva: il conflitto con la Russia o con la Cina. Una ipotesi estrema ma che, con le ultime tensioni sull’Ucraina, su Taiwan e con l’Iran, potrebbe presto concretizzarsi.
Subentrerà allora una nuova fase di emergenza di tipo bellico che consentirebbe di mobilitare le forze militari, sospendere ancora per molto i diritti e la mobilità, imporre stato di assedio permanente e proseguire con il piano del grande Reset. La guerra è sempre stato un metodo classico per distrarre il pubblico, arruolare i giovani, mobilitare la produzione e consentire i grandi profitti dell’apparato industriale militare.
Possiamo quindi prevedere le varie fasi di questo grande progetto ma sembra quasi impossibile fermarlo, a meno che ci sia un “grande risveglio”, l’unico che potrebbe neutralizzare il “Grande Reset”


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