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Konstantin Kosachev: il confronto tra mondo multipolare e unipolare determinerà il destino dell’umanità

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Durante i primi uno o due decenni dopo la fine della Guerra Fredda, il mainstream per i paesi europei precedentemente “non occidentali” (compresa la Russia) era di sacrificare la sovranità per essere accettati nel “club occidentale” e quindi non essere alla periferia, e ancor più ai margini dei processi mondiali.
Per la maggior parte questi calcoli non si sono avverati: pur essendo nel “club”, i nuovi arrivati ​​​​hanno poca influenza su qualsiasi cosa, in ogni caso non osano ancora mostrare una prirpia sovranità. Al contrario, la manifestazione di tale sovranità accrescerebbe notevolmente il ruolo e l’importanza dei rispettivi paesi.

Gli esempi sono diversi, ma in generale circa la stessa cosa: quello della Turchia, quello dell’Ungheria. Al polo opposto ci sono gli stati baltici completamente non sovrani, la Repubblica Ceca, la Bulgaria e altre reclute, il cui unico valore aggiunto nel campo occidentale è la loro assoluta lealtà e subordinazione a questo campo.

La Russia, fortunatamente, si è sbarazzata delle corrispondenti illusioni prima della Turchia, e ancor di più dell’Ungheria. È la manifestazione (da non confondere con la dimostrazione) dell’indipendenza nel sostenere i nostri diritti sovrani che determina il posto e il ruolo del nostro Paese negli affari internazionali, che abbiamo riconquistato negli ultimi due decenni. Ed è la comprensione dell’importanza del comportamento sovrano che determina la comunanza di approcci dei paesi BRICS e SCO, che stanno diventando sempre più un’alternativa all’ordine mondiale modellato sulla NATO e sull’UE, dove i poteri forti sono sul trono , e i cortigiani sono pronti a tutto, pur di restare a corte.

Non mi piace la contrapposizione fra mondo occidentale e quello orientale, così come non mi sembra azzeccato descrivere l’attuale politica russa come un “perno verso est”. Non sono i centri geografici di potere che si oppongono l’un l’altro, conducendo il gioco del “re della collina”. Questo è piuttosto uno scontro di visioni del mondo.

Da un lato del confronto c’è un gruppo di stati dei “sette”, che si è appropriato dello status di esclusività nei diritti di governare il mondo. D’altra parte, la stragrande maggioranza del resto del mondo non è d’accordo con tale esclusività di cui i paesi occidentali a guida USA si sono autoappropriati.

BRICS paesi emergenti con Russia e Cina, India, Brasile, Sud Africa

E tra questi paesi, per il momento, non solo esiste chi scommette sulla vittoria del mondo unipolare e sulla perdita della propria sovranità e considera questo un prezzo adeguato per il diritto di “adesione”, ma anche un nutrito gruppo di Paesi che , da un lato, sono costretti ad aderire allo stesso modo al mondo unipolare, ma dall’altro sono invitati a far parte del mondo multipolare su un piano di parità e senza divisione in amici e nemici.
Questi ultimi, se riusciranno a resistere alle pressioni e ricatti dell’occidente collettivo, potranno riprendersi la propria sovranità e con questa vedranno accrescere il proprio ruolo sullo scenario internazionale.

L’esito di questo confronto determinerà il destino dell’umanità per almeno decenni a venire, e forse per sempre.

Konstantin Kosachev

Fonte: New Front

Traduzione: Luciano Lago


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